IoT, SaaS: business futuri sui quale puntare

IoT, SaaS: business futuri sui quale puntare
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'Il mondo è bello perché è vario', dice il detto, e nessun mondo è più vario di quello di internet - persino a quarantanove anni dalla sua nascita, la sua geografia e le sue meccaniche continuano ad espandersi, a mutare e ad ampliarsi.

Buone notizie per gli imprenditori, quindi! Nel pieno dell'era digitale come siamo non c'è settore in più rapida evoluzione e più ardentemente ricercato di questo, e ciò significa sempre nuove opportunità di lavoro per coloro che sanno riconoscere l'occasione d'oro e cavalcare l'onda del progresso.

Onda che, ad onor del vero, è così imponente e veloce di parere più uno tsunami che altro: i nuovi business sono tanti e gli acronimi fondamentali da conoscere lo sono di più, e se anche ti vantassi di essere sempre al passo coi tempi saresti perdonato per essertene fatto sfuggire alcuni.

Fortunatamente per te, in giro per la rete ci sono anime generose disposte a tenere sessioni di ripasso, colmare le lacune e permetterti di rimetterti in pari, e magari anche oltre.

Tutti in aula, quindi, comincia la lezione!

IoT, SaaS: lettere a caso, o codici per il futuro?

Andiamo dritti al punto. I business emergenti in questo momento, che parlo in questo articolo per quanto riguarda, sono due: Internet of Things (IoT) e la Software as a Service (SaaS).

Non farti prendere dal panico se i nomi di per sé non ti dicono molto, tra poco diventerà tutto più chiaro. Piuttosto, perché proprio questi due? Ci sarebbe anche l'intelligenza artificiale ma verrà approfondita con vari articoli.

La risposta è piuttosto complessa e differisce per tutti e tre i business, ma in termini semplici ha molto a che fare col panorama virtuale in cui viviamo.

Internet of Things

Il nome di questo settore sembra estremamente vago e che potrebbe voler dire tutto finché non realizzi che è più o meno quello il punto - la pervasività dell'internet e la sua penetrazione nelle 'cose'.

La teoria dietro a questo concetto è stata succintamente esposta dal suo ideatore nel 1999, Kevin Ashton di Procter & Gamble:

"Se avessimo computer che sapessero tutto quel che c'è da sapere sulle cose - usando dati che hanno acquisito, senza alcun aiuto da parte nostra - saremmo in grado di tracciare e contare ogni cosa, ridurre gli sprechi, le perdite e le spese. Sapremmo quando le cose avrebbero bisogno di essere sostituire, riparate o ricostruite, e se erano nuove oppure erano già vecchie."

Per essere più precisi, l'"Internet of Things" si riferisce alla rete di dispositivi fisici, veicoli, utensili da cucina e altri oggetti ancora che sono stati dotati di software, sensori, attuatori e connettori internet in modo da permettere loro di connettersi e trasferire dati; ogni 'cosa' è a sé stante all'interno del sistema, ma è anche in grado di inter-operarci dentro.

L'IoT permette agli oggetti di essere rilevati o controllati remotamente attraverso la rete, creando così opportunità per integrare più direttamente il mondo fisico con il mondo virtuale al fine di aumentare l'efficienza del lavoro, ridurre gli sprechi, adeguare i consumi e ridurre l'input umano nei vari processi; non solo, quando l'Internet of Things è supplementato dall'integrazione di sensori e attuatori nelle 'cose', le 'cose' diventano in grado di operare semi-autonomamente, come nel caso delle case intelligenti, le auto automatiche e, in un futuro potenzialmente prossimo, le città intelligenti.

Le 'cose' integrabili nell'Internet of Things sono praticamente illimitate, così come i loro potenziali utilizzi: dai trasporti alla sicurezza, dalla medicina agli impianti industriali, dalla domotica all'agricoltura, al passo con cui la tecnologia procede la rilevanza dell'IoT non può far altro che crescere.

Gli esperti stimano che l'IoT consisterà di oltre 40 miliardi di 'cose' per il 2021, e che il valore complessivo dell'intera IoT raggiungerà i sette trilioni di dollari per quell'anno.

Più promettente e florido di così!

Software as a Service

Il SaaS (Software as a Service) è un business model che ha cominciato a prendere piede nel mondo dell'informatica negli ultimi anni, e lo possiamo definire come una modalità di distribuzione del prodotto in cui questo è ceduto sulla base di una sottoscrizione ed è offerto dalla parte della compagnia detentrice della licenza - un concetto con cui siamo più familiari col nome di 'on demand', un po' come Netflix.

Questo modello di distribuzione si basa in parte su quello del 'cloud', in cui il software da distribuire è hostato in un'archivio online da parte della compagnia così che il cliente, una volta acquisita la licenza, possa scaricare la propria versione senza necessità di intermediari o publisher, tagliando così su spese di distribuzione.

Ma quello è solo un vantaggio minore.

Ciò che veramente lo distingue dai sistemi di distribuzione tradizionali sono due cose: una è la struttura multitenutaria, in cui è offerta una versione standardizzata del software a tutti i clienti (i 'tenutari') in modo da offrire maggiore scalabilità (ossia adeguarsi meglio all'ingrandirsi di una rete), e l'altra è l'amplissimo spazio di manovra che offre tanto ai clienti quanto ai produttori per quanto riguarda la prezzatura del proprio prodotto.

Nel modello SaaS, infatti, la licenza d'uso del software non è ceduta al cliente su base perpetua in cambio di un sostanzioso costo iniziale, ma è piuttosto una sottoscrizione a base mensile o annuale a costo ridotto; questo costo di avvio iniziale è un forte incentivo per i nuovi clienti, al punto che non è infrequente vedere software distribuito in modalità freemium, dove il programma è effettivamente freeware ma vede parte delle proprie funzionalità bloccate a meno di pagare la sottoscrizione.

Questi due elementi rendono il modello molto più flessibile per entrambe le parti, e non dovrebbe sorprendere che sia in costante ascesa ed espansione in tutti i campi, dai programmi per la gestione di business all'account management, dalla gestione risorse umane ai videogiochi e all'intrattenimento - a tal punto che le vendite SaaS hanno riportato già nel 2010 vendite per oltre dieci miliardi di dollari, secondo una stima del Gruppo Gartner.

Conclusione

L'internet, la tecnologia e i software sono mondi in costante aggiornamento, ogni giorno sempre più complessi e interconnessi - e se riesci a riconoscerne le enormi potenzialità, eccezionalmente lucrativi ed eccitanti.

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